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3 errori devastanti nella lead generation e come evitarli subito

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    Se stai leggendo questo articolo è perché molto probabilmente, ti sei affidato ad un’agenzia per fare Lead generation ma non sta funzionando come pensavi. Generare un flusso di lead continuo è sicuramente molto importante per la tua azienda ma l’obiettivo principale è quello di generare contatti qualificati di persone realmente interessate ai tuoi prodotti o servizi e che risiedono nelle aree geografiche ideali per te. 

    L’alternativa è passare le giornate a inseguire contatti che non sono interessati o che non operano nella zona geografica di tuo interesse e quindi perdere tempo e soldi preziosi che potrebbero essere investiti meglio.
    Per questi motivi abbiamo deciso di scrivere questo articolo così da aiutarvi ad identificare quali sono gli errori principali che gli imprenditori e le altre agenzie commettono quando fanno lead generation. 

    Errore 1  Concentrarsi eccessivamente sul CPL

    Focalizzarsi esclusivamente sul costo per lead (CPL) è l’errore più comune e spesso fatale nella lead generation. Come abbiamo detto prima il dato principale è la qualità delle lead che arrivano e non la quantità! Un CPL basso potrebbe sembrare promettente, ma se i lead risultano non qualificati, il tuo investimento si trasforma in una perdita di denaro.

    Per questo dobbiamo considerare il CPL come un semplice indicatore, ma non come l’unico parametro di riferimento. La qualità dei lead deve sempre essere la priorità. Un lead di alta qualità, benché possa comportare un costo maggiore, ha il potenziale di generare vendite superiori e una maggiore retention dei clienti nel lungo periodo. 

    Come si analizza la qualità di un lead?

    Un buon approccio è quello di segmentare i lead in base a criteri ben precisi. Ad esempio, si possono valutare le fonti di acquisizione, i tassi di apertura delle email o addirittura l’interesse manifestato verso determinati prodotti o servizi. Questo non solo ti aiuterà a identificare quali lead sono più propensi a convertire, ma ti permetterà anche di ottimizzare ulteriormente le tue strategie di marketing.

    Inoltre, la comunicazione diretta con i tuoi lead può rivelarsi estremamente utile. Sondaggi e feedback possono fornire informazioni preziose su cosa si aspettano davvero o come percepiscono il tuo brand. In questo modo, è possibile adattare la tua offerta e il tuo messaggio in modo più pertinente.

    Errore 2  – Sbagli il processo di acquisizione del lead

    A volte, ci si concentra eccessivamente sull’attrazione di lead a tutti i costi, senza tenere in considerazione il tipo di contatti che si desidera realmente avere. È importante che il processo di acquisizione sia allineato con gli obiettivi di business.

    Per evitare questo problema, bisogna definire una strategia chiara e coerente. Identificare il target di riferimento e comprendere le sue necessità aiuta a creare contenuti più efficaci, in grado di attrarre lead qualificati. Questo richiede un attento lavoro di analisi e segmentazione.

    Troppo spesso i moduli di acquisizione sono troppo complessi o richiedono informazioni eccessive sin dall’inizio. Risultato? Potenziali lead si scoraggiano e abbandonano il processo. Al contrario un form troppo semplice genererà lead di scarsa qualità.

     Bisogna Trovare il giusto equilibrio nel form di acquisizione

    Il form di acquisizione rappresenta spesso il primo contatto tra un potenziale cliente e il tuo brand. È fondamentale trovare un giusto equilibrio tra ottenere informazioni utili e non sovraccaricare l’utente. Un modulo semplice, chiaro ed efficace può fare la differenza nel tasso di conversione. Considera di chiedere solo le informazioni essenziali e richiedere dettagli ulteriori in seguito, quando il lead ha già mostrato un interesse concreto.

    Allo stesso modo, personalizzare l’esperienza di registrazione in base al tipo di lead che stai cercando di attirare. Ad esempio, se un lead si interessa a un prodotto specifico, puoi adattare la tua comunicazione di conseguenza, rendendo il servizio più piacevole e coinvolgente.

    Facendo riferimento ai bisogni e alle aspettative degli utenti, si costruisce un processo di acquisizione più proficuo. A lungo termine, questo approccio oltre a migliorare il tasso di conversione, contribuirà anche a creare una relazione di fiducia tra cliente e brand.

    Errore 3 – La mancanza di un follow-up efficace

    Tutto quello che abbiamo visto fino ad ora ci porta al terzo ed ultimo errore che può compromettere la tua lead generation. Avere un lead è solo il primo passo; senza un’adeguata comunicazione post-acquisizione, molti lead hanno semplicemente il potenziale di finire nel dimenticatoio. Devi pensare che dietro ad ogni lead c’è una persona che si aspetta molto dal contatto che vi sta dando.

    Il follow-up non deve necessariamente essere invadente, ma dovrebbe piuttosto essere percepito come un gesto volontario di attenzione e disponibilità. L’invio di email personalizzate, la condivisione di contenuti utili o semplicemente un messaggio di ringraziamento possono rivelarsi efficaci nel mantenere vivo l’interesse di un lead.

    Chiaramente tutti questi passaggi vanno monitorati costantemente. 

    Lo puoi fare utilizzando strumenti di automazione per inviare messaggi mirati basati sul comportamento degli utenti. Questo crea un’esperienza più personalizzata, aumentando le probabilità di conversione.

    Un ultimo consiglio prima di concludere, non dimenticare che il feedback è un elemento prezioso. Chiedere ai lead cosa pensano dei tuoi contenuti o dei tuoi prodotti può fornire indicazioni utili su come migliorare la tua offerta e rafforzare ulteriormente la relazione di fiducia.

    Se dopo aver letto questo articolo ti sei reso conto che la tua agenzia non ha né fatto né ti ha proposto nulla di tutto ciò… forse è il caso di cambiare!

    Se desideri avere una consulenza gratuita in merito a questo argomento, contattaci saremo lieti di aiutare te e il tuo brand!

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