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Intrappolati nel futuro

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    A un passo dalla svolta molte realtà aziendali continuano a tirarsi indietro con il timore di cadere nella trappola burocratica.

    Nel mondo dell’IoT, l’Internet of Things, che venne utilizzato per la prima volta (si suppone) nel “lontano” 1999, tutti gli oggetti possono acquisire un ruolo attivo grazie al collegamento alla Rete.
    Per l’era digitale, l’età di questa scoperta è considerevole ma, secondo una ricerca sponsorizzata da Verizon Enterprise Solutions, molti intervistati dichiarano che, ad oggi, la loro scelta è di non aderire a questo tipo di soluzione. Questa decisione sarebbe dettata dal fatto che, costruire un’applicazione IoT è un impegno ostico seppur interessante. Richiederebbe la selezione e l’integrazione di diversi componenti: sensori, moduli di comunicazione e rete, solo per iniziare, la risoluzione di molte sfide con la privacy. Un impegno importante che richiederebbe una leadership definita, collaborazione tra settore pubblico e privato e la trasformazione di un modello di business.

    internet-of-things-617x416Dal canto suo, il complesso meccanismo dell’IoT “si difende” grazie alla sua versatilità; i suoi campi di applicabilità sono molteplici: dalle applicazioni industriali (processi produttivi), alla logistica e all’infomobilità, fino all’efficienza energetica, all’assistenza remota e alla tutela ambientale; domotica, robotica, avionica, industria automobilitistica, sorveglianza, telematica..

    Per non parlare dei benefici che porta con sé. Rifacendoci sempre al report sopra citato, i dati parlano di un miglioramento del proprio servizio clienti pari al 51% degli IoT users; il 62% dichiara che la capacità di risposta al cliente è aumentata (chi più, chi meno) grazie all’adozione dell’IoT; ultimo dato che vogliamo riportare, più per farci aprire gli occhi che per ragion di cronaca, è questo: il 46% degli intervistati pensa che garantire la privacy sia il principale ostacolo per lo sviluppo dell’IoT.

    A queste considerazioni va sicuramente aggiunto che molte aziende sono frenate anche da una (comprensibile) paura nell’intraprendere questa strada. Difatti, collaborare per il successo dell’IoT per le aziende meno inclini alla materia, significherebbe anche investire in un aiuto esterno per ottenere un ROI sull’investimento in IoT.

    C’è ancora molta strada da percorrere ma potrebbe essere il momento di concretizzare veramente il potenziale di queste risorse.

    Il mondo dell’IoT: dispositivi, applicazioni e connettività di rete e, soprattutto, un ecosistema di partner, team di sviluppo, servizi professionali. Volumi di dati e di informazioni su cui lavorare PER GUADAGNARE e FAR GUADAGNARE.

    E voi da che parte state?

    Se desideri avere una consulenza gratuita in merito a questo argomento, contattaci saremo lieti di aiutare te e il tuo brand!

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